AI nell’aftermarket: cosa cambia per le officine e i ricambisti

Nel mondo del lavoro il controllo quotidiano delle innumerevoli micro-attività, che riguardano particolari tipi di risorse utilizzate dall’impresa (umane, finanziarie, strumentali, ecc.), sta diventando sempre più complesso e difficile da governare. 

Il supporto di un applicativo informatico ormai è diventato indispensabile e accessibile in tutti gli aspetti del mondo del lavoro:

    • Progettazione (anteprime, calcolo materiale, ricerca, logistica risorse, ecc.);
    • Finanza (amministrazione, vendite, contabilità, ecc.);
    • Gestione generale (magazzino, database contatti, fornitori, ecc.);
    • E tanto altro.

“La scienza di oggi è la tecnologia di domani. –  Edward Teller”

Ma insieme alle tecnologie evolvono di pari passo dogmi culturali che si rimodellano insieme agli standard, che le stesse, ovviamente, a loro volta mutano.

La modernità in un ecosistema chiuso intacca inevitabilmente azioni, abitudini, usi e costumi, aprendo la strada a una nuova visione di insieme.

Con questo articolo cercheremo di illustrare le nuove opportunità (vedi l’Intelligenza Artificialeda cogliere in particolari settori produttivi, concentrandoci su quelli delle officine, dei ricambisti e dell’aftermarket in generale; per esempio vedremo l’importanza del dato, come queste novità influenzino l’ambiente e la natura in cui viviamo e cosa può fare la tecnologia per aumentare i risultati in termini di business.

L’aftermarket: un settore che non conosce pause

… e che non pone freni alle innovazioni tecnologiche: l’aftermarket è entrato nella sua nuova era che prevede l’utilizzo massiccio di Artificial Intelligences e punta alla valorizzazione del dato.

Ma andiamo per ordine: cosa significa “innovazione” nel settore dell’aftermarket?
Ogni “rivoluzione” nell’ecosistema industriale viene caratterizzata dall’attivazione di nuove tecnologie (o know-how in alcuni casi) che cambiano radicalmente approccio al lavoro e che divengono centrali all’interno del processo produttivo. Come fu per la prima rivoluzione industriale: tutti sappiamo che tale periodo storico fu caratterizzato dal passaggio alle macchine azionate da combustibili fossili, rese ancora più efficienti dalla catena di produzione di stampo taylor-fordista quasi mezzo secolo dopo, mentre le successive “rivoluzioni” videro la scienza chimica e l’informatica come elementi fondanti di progresso.

È proprio per questo che il settore dell’aftermarket non conosce pause: ogni qualvolta una innovazione si fa strada nei progetti individuali o collettivi, officine, ricambisti, ecc., cercano sempre di coglierne l’opportunità per snellire i processi industriali così da risparmiare tempo, denaro, e venire incontro alle nuove necessità ambientali.

La capacità predittiva dell’IA

Per esempio, un grande utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel settore dell’aftermarket è stato riscontrato nell’ambito delle previsioni: infatti, grazie ai big data analizzati, le IA sono in grado di ridurre gli errori previsionali del 50% nel demand forecasting e nella relativa pianificazione dei processi di supply chain. Questo consente alle aziende di poter programmare in anticipo, e con maggior chiarezza, le tendenze sia nella fornitura che nella richiesta della domanda, potendo andare incontro e, anzi, prevedere i trend globali.

Tale attività di previsione viene utilizzata anche per calcolare l’efficientamento energetico, oggi molto richiesto e divenuto una sfida nelle fabbriche, così che esse possano monitorare, prevedere, e ottimizzare i consumi energetici di produzione e farsi un’idea dell’impatto ambientale che le loro azioni possano avere.

 

QuoParts: la rivoluzione tecnologica nell’after-market

L’Intelligenza Artificiale, come vedremo, ha molteplici aspetti in cui può risultare utile nel mondo dell’aftermarket.

La capacità predittiva prima descritta può risultare un valore aggiunto nei rapporti che, per esempio, le imprese hanno con i propri fornitori. Quando questi ultimi possono fornire un elenco dettagliato di prodotti, materie prime, pezzi di ricambio ecc., accessibili con un click e contemporaneamente divenire capaci di personalizzare la richiesta in maniera automatica, semplice e intuitiva, allora si attiva l’efficienza produttiva di cui si accennava a inizio articolo.

L’obiettivo di HSC è di proiettare nel futuro le ambiziose imprese che riconoscono nella gestione logistica il punto chiave per aumentare produttività e fatturato.

A proposito di software gestionali… 

QUOPARTS, l’ultima innovazione targata dalla partnership di HSC con Rhiag, nasce e si sviluppa al servizio di questa attività.

In officina c’è sempre bisogno di forniture veloci, personalizzate, e nei più disparati ambiti. Ma quando la richiesta è urgente, i tempi burocratici e logistici di una richiesta preventivo potrebbero appesantire il processo di interscambio, rallentare il rapporto tra domanda e offerta, e anche risultare snervanti o impossibili da evadere in tempi brevi.

E così la partnership tra HSC e Rhiag ha prodotto QUOPARTS, un’app di gestione utilizzabile comodamente dal proprio smartphone, che grazie all’Intelligenza Artificiale pone la sua forza proprio nella predizione e nell’efficienza.

L’officina potrà ora chiedere un preventivo, anche tramite una fotografia della targa, ai propri ricambisti, senza dover cercare i ricambi, e loro stessi riceveranno istantaneamente tutte le indicazioni strutturate e costruite in maniera guidata.

Il ricambista raccoglie la richiesta, associa i ricambi e restituisce il preventivo valorizzato. 

Il tutto si attiva e si sviluppa in una comoda chat, con domande e bottoni impostati nel linguaggio naturale, con una guida sempre a disposizione che correggerà, personalizzerà e consiglierà riguardo la merce da fornire.

L’esempio migliore del ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel mondo dell’aftermarket si chiama QuoParts. 

Sul nostro sito e sulla nostra pagina LinkedIn potrai seguire aggiornamenti, demo, e condivisione di informazioni che non tarderanno ad arrivare.

 

Misurare l’impatto ambientale

Tra le tante altre applicazioni che l’Intelligenza Artificiale può vantare all’interno del settore dell’aftermarket, HSC ha scelto di dedicare un paragrafo all’impatto ambientale e all’efficientamento energetico oggi molto ricercato dalle aziende.

Nonostante il clamore della sostenibilità abbia avuto eco in un periodo -forse- tardivo rispetto alla sua necessità, è bene che si stiano attuando molte riforme green e che l’opinione pubblica si sia sensibilizzata al problema.

Un’impresa ha innumerevoli responsabilità: quella del profitto, ovviamente, per mantenere la produzione attiva e per un ritorno economico; quella del benessere per i propri dipendenti, così che possano svolgere il loro lavoro pienamente; quella verso gli ambienti esterni, naturali, sociali e culturali, visto l’impatto che l’imprenditoria ha nei Paesi avanzati.

Un’impresa produce, raccoglie, e sfrutta materiale che troviamo nel nostro ambiente, per consegnarlo nelle mani degli individui che ci vivono. Per contro, le risorse naturali non sono infinite e la loro lavorazione richiedere un rispetto ecologico non indifferente, per mantenere alta la qualità della vita e non incorrere in peggioramenti della stessa. 

Misurare l’impatto ambientale di un’impresa è sempre stato possibile grazie a indici governativi, norme e leggi che consentono di muoversi entro certi standard. Eppure, questi sono spesso andati incontro a errori di calcolo, valutazioni sballate, e non hanno tenuto conto del progresso evolutivo entro cui ci muoviamo. L’Intelligenza Artificiale, basandosi sui big data e avendo a disposizione potenze di calcolo inimmaginabili, è capace di eliminare del tutto le supposizioni per presentare la certezza inequivocabile del dato.

Istruendo i suddetti indici, convertendoli digitalmente ed esponendoli alla portata dei gestori, l’Intelligenza Artificiale potrà velocemente comprendere l’invasività di determinate azioni, denunciarle e anche proporre delle alternative sostenibili. Trattandosi di dati oggettivi, essi passano anche il test della manipolazione e sfuggono dai tentativi di alterazione del dato.

Insomma, l’uomo è necessario per istruire, attivare e manovrare la tecnologia, mentre essa ci ha fatto un grande regalo: l’incontrovertibilità.

Pensieri, tradizioni, dogmi, e supposizioni, estremamente liquidi e fin troppo rimodellabili a tavolino, lasciano spazio alle certezze del progresso.